Jemma (femminile di Jimi, in omaggio all’Hendrix chitarrista), 25 anni, ha le punte dei capelli color fucsia, indossa minigonne di pelle, tacchi rossi e trucco pesante e vive in un appartamentino a sud di Londra, nello stesso edificio dei suoi adorati genitori, ex hippies vegani e nudisti: il papà disc jockey e collezionista di vinili, la mamma esperta di discipline olistiche e di torte al peyote. Ashford, duca di Burlingham, 32 anni, sfoggia abiti impeccabili, ha il maggiordomo e vive in una dimora country di sogno con l’altezzosa madre Delphina, trascorrendo il suo tempo tra sedute alla Camera dei Lord, conversazioni al club per soli uomini con l’amico di sempre Harrington e partite di polo.
Jemma e Ashford non hanno niente in comune e sarebbero destinati a non incontrarsi mai… Se non fosse che Jemma è destinataria di un’eredità da sogno lasciatale dalla nonna, con il ‘solo’ vincolo di coniugarsi, prima di poterla acquisire, con un nobile titolato. E Ashford, troppo preso dal suo ruolo di rampollo dell’alta società inglese, non ha curato abbastanza gli interessi economici di famiglia dopo la scomparsa di suo padre, con conseguenze disastrose; che, però, sarebbero rimediabili se…
Jemma e Ashford hanno in comune un avvocato, che ha pensato a una soluzione per entrambi. Certo, ci vuole un po’ di spirito di sacrificio e il coraggio di un cambio di vita che potrebbe rivelarsi un’esperienza da incubo, e in effetti lo è, per entrambi. Ma chi non riuscirebbe ad adattarsi ai morbidi letti a baldacchino di Denby Hall, a costo di sopportare l’organizzazione di innumerevoli eventi mondani, sotto la direzione della ormai ex duchessa, suocera che di più non si può? E, con la prospettiva di risanare il patrimonio, chi non derogherebbe alle regole del bon ton, accettando come una necessaria routine le irriverenti bizzarrie dell’altro sesso? In una cornice da favola alla Downton Abbey, tra balli di beneficenza e domestici ossequiosi, Ashford e Jemma si muovono con nonchalance in un percorso a ostacoli (non ultima la misteriosa Portia), destinato a farli incontrare e soprattutto scontrare. Felicia Kingsley, autrice italiana di chick lit che non ha nulla da invidiare a Sophie Kinsella, conduce con grande abilità i suoi personaggi, e i loro comprimari, attraverso tutti i capitoli del libro, che raccontano a turno la storia dal punto di vista di Jemma e da quello di Ashford, in un alternarsi di maschile-femminile che vale da solo la lettura del libro. Sì, perché Matrimonio di convenienza ha tutti gli ingredienti ‘classici’ del genere chick lit, gestiti con maestria, ma si può leggere anche come un manuale di self-help alla “Marte e Venere”, per conoscere finalmente cosa pensano, quando nessuno li ascolta, gli uomini e le donne.
Matrimonio di convenienza, Felicia Kingsley, “Anagramma”, Newton Compton Editori, 2017, pp. 384.