Abilmente

Abilmente

Maria Rosaria è una donna normale. Legge molto, scrive sul web, ha tanti amici, gira con la sua auto per le vie del suo paese. E, nel tempo libero, va a cavallo e partecipa a gare nazionali e regionali. Maria Rosaria ha la tetraparesi spastica, ma non è un problema. Lo è stato, certo, nella sua vita: quando ha dovuto conquistarsi faticosamente la sua autonomia sudando nelle palestre dei centri di riabilitazione, negli studi delle terapiste, a scuola quando l’insegnante di turno non era in grado di darle il supporto umano e didattico di cui aveva bisogno.

Oggi, però, Maria Rosaria Ricci, abilmente, ce l’ha fatta. E ha scritto la sua biografia, che porta in giro da Pomigliano d’Arco, suo luogo d’origine, in tutta la Campania, a testimonianza che la disabilità è solo negli occhi di chi la vede tale. È abile, Rosaria, anche come narratrice; si rivolge ai suoi lettori chiedendo loro di perdonarla se farà, nello scrivere, qualche errore, ma deve raccontare la sua storia. Non lo fa, però, per trovare nel lettore solidarietà, ma piuttosto per regalargli qualcosa: “il pianto o la risata, la paura o il coraggio, la disperazione o la speranza”: emozioni, insomma; che nella sua famiglia ha imparato essere dono prezioso della vita.

Nasce tutto dalle sue origini: la malattia, conseguenza di un parto mal gestito per l’incompetenza di un medico, ma anche la sicurezza di sé, frutto dell’immenso amore donatole da genitori sempre equilibrati, dai fratelli Tiziana e Domenico, dai compagni di classe, per primo l’adorabile Pasqualino. La disabilità grave di un figlio è un evento destabilizzante per tutti, ma la famiglia di Rosaria resiste solida come una roccia alle paure, alle incertezze, alle difficoltà, alle trasferte mediche a Firenze, alla cecità della società e della scuola di solo pochi decenni fa, che non riesce a usare gli strumenti tecnici a disposizione e offre come ‘sostegno’ una girandola di docenti, non sempre pronti a dare un vero aiuto.

Ma Rosaria fa delle difficoltà la sua forza, lotta finché non conquista indipendenza, cultura, la patente, ruoli pubblici (nell’A.G.V.H. di Pomigliano d’Arco e come Consigliera nell’Unitalsi di Napoli), trofei equestri e una vita più che normale: avventurosa, anzi, che non esita a raccontare in video su YouTube. Si fa immortalare accanto ad Alessandra Amoroso, indossa la maglietta del concerto di Ligabue, si lancia coraggiosamente in seggiovia sotto una nevicata, scia, viaggia, partecipa a feste di piazza, con la famiglia al suo fianco e il sorriso e l’ottimismo sempre stampati sul viso. Ed è capace di apprezzare la vita, forse, più di molti di noi.

Abilmente, Maria Rosaria Ricci, Il laboratorio/ le edizioni, 2017, pp. 172.