La piccola libreria sul Tamigi

La piccola libreria sul Tamigi

C’è un posto, a Londra, dove il tempo sembra essersi fermato. Le modanature artigianali in legno scuro, i mobili d’epoca, il parquet a doghe in legno massello e il camino con l’architrave in marmo, oltre che le scaffalature ricolme di libri fino al soffitto, ne fanno un luogo d’altri tempi, quasi incantato, dove ci sembra naturale poter incontrare Harry Potter mentre sceglie la sua prima bacchetta. E’ la piccola libreria sul Tamigi e da pochissimo, insieme a tutto l’antico edificio, appartiene a Charlotte, che è appena giunta dalla Svezia per prendersi cura dell’eredità che le ha lasciato sua zia Sara. Non si sono mai conosciute, Sara e Charlotte; eppure il loro passato le lega profondamente, anche se ancora la ragazza non lo sa. Non sa nemmeno perché le sia toccata in sorte una tale eredità; ma sa che le cose, nella piccola libreria, non vanno più bene come un tempo e bisogna che lei se ne occupi.

A farlo, non sarà sola: intorno alla libreria ruota un variopinto insieme di personaggi, dalla dolce e solerte Martinique, che ha un sorriso per tutti ma sta ancora lavorando sulla sua assertività, all’ambivalente Sam, che ama sia gli uomini che le donne (un po’ di più le seconde) e alterna l’affabilità con la durezza; e poi William, ombroso scrittore in cerca del successo, e il gatto d’angora Tennyson, con cui Charlotte si trova a dividere, un po’ forzatamente, l’appartamento di Sara.

Ma chi era davvero Sara, il cui spirito libero aleggia ancora nella vecchia casa carica del suo disordine, dei suoi ricordi, dei suoi segreti? Come mai aveva rotto i rapporti con la sorella minore Kristina? Era consapevole dei problemi finanziari della libreria? E chi è il giovane uomo ritratto in una fotografia con Sara e Kristina? A questi, e a molti altri interrogativi – inclusi quelli che le pone il suo cuore, ancora provato dalla perdita del marito – deve rispondere Charlotte, andando a fondo, a volte suo malgrado, nel passato della zia. Che, nel corso della narrazione, a capitoli alterni ci viene disvelato dall’Autrice, che racconta al lettore più di quanto Charlotte riesca a scoprire, ma è meglio così.

È un libro bello e delicato, questo; se, oggi, capita spesso agli autori di scrivere di libri e librerie (ogni scrittore è, prima di tutto, un appassionato lettore), Frida Skybäck lo fa con mano leggerissima, anche quando tratta argomenti ‘forti’. E, con la grazia dei suoi personaggi, riesce a coinvolgere il lettore sin dalle prime pagine, in modo che palpiti per le vicende di Charlotte e con lei si emozioni, si commuova, tema le sconfitte e gioisca per i successi. Cosa accadrà alla piccola libreria sul Tamigi, che, se non fosse per la vista londinese del Tower Bridge, potrebbe essere uscita da una fiaba? Il finale è catartico, e il lettore lo vivrà come se fosse lì, con Charlotte e i suoi amici, davanti a una pila di libri ormai non più polverosi, a una tazza di caffè fumante e a un vassoio di pasticceria svedese.

Frida Skybäck, La piccola libreria sul Tamigi, Giunti Editore, 2023.

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