L'essenza dell'arancio amaro

L’essenza dell’arancio amaro

“Siamo su una collina, di fronte a me c’è il golfo di Napoli. Mi ricordo quando mi ci portarono mamma e papà, a Napoli. Avevo sette anni, era la settimana prima di Natale e andammo a vedere i pastori a San Gregorio Armeno. Ho ancora davanti agli occhi tutta quella folla, le botteghe con appesi i grappoli di corni rossi di ceramica e le maschere di Pulcinella. La pizza margherita piegata in quattro, mangiata per la strada, senza tovaglioli, solo avvolta nella carta oleata. Il profumo di castagne, zucchero filato, arancia candita e datteri caramellati. Le risate, le mani strette sia a mamma che a papà, i «non lasciarci, che poi ti perdi». Peccato che poi loro si siano persi e abbiano lasciato me.”

Isabella è figlia di genitori separati, vive a Milano con sua madre e a giugno, salutati per le vacanze “i banchi che odorano di legno antico misto a disinfettante” e i compagni di classe, sta per raggiungere suo padre in Liguria, per un paio di settimane con la sua famiglia allargata. Quando si è giovani, però, non sempre si può decidere del proprio destino; e così, all’improvviso, Isa viene a sapere che la partenza è rimandata, perché occorre anticipare un altro impegno: accompagnare sua madre Elena, con il futuro sposo Flavio, nell’isola di Capri, dove avrà luogo il loro matrimonio. Peccato che a Isa la cosa non vada proprio a genio: verrà con loro il figlio di Flavio, Lodovico, “lo snob di Brera”, che – Isa ne è certa – la ignorerà tutto il tempo, come sempre ha fatto nei loro incontri. In effetti la ‘vacanza’ non sembra partire con il piede giusto: Lodo è sempre immerso nel cellulare, e all’appuntamento per la prova degli abiti preferisce andare da solo.

Ma il bello dell’adolescenza è che tutto può cambiare; e se fosse in meglio? E così, complice un labrador color champagne che irrompe nella vita caprese di Isa insieme al suo proprietario Pierre, Isabella e Lodo si ritrovano insieme a scoprire, tra le stradine dell’isola profumate di limone e di arancio amaro, le bellezze di Capri e le possibilità dell’amicizia. E quando Pierre, famoso “naso” francese, rischierà di perdere la formula segreta di un profumo davvero speciale, potrà contare sull’aiuto di due giovani investigatori, ormai squadra affiatata.

Con la consueta leggerezza e armonia che caratterizza i suoi scritti, Chiara Gily esordisce nella letteratura per ragazzi nel gruppo editoriale EL, offrendo al pubblico dei giovani adulti – ma non solo – una storia delicata e ‘profumata’ dei sogni dell’adolescenza, che mostra come ogni cosa, nell’amore come nel lavoro, possa diventare possibile se la si desidera con vera passione. Attraverso le viuzze tortuose di Capri, Isa e Lodo si aspettano, si cercano e si conoscono e ci permettono di scoprire il fascino dell’isola e i suoi angoli nascosti: “piccole terrazze fiorite, case dai tanti stili architettonici, che però, col tempo, hanno trovato una loro armonia. […] vicoli, scale, salite, discese, piccoli e grandi tornanti”.

E poi, i profumi che l’isola effonde, dall’essenza che dà titolo al romanzo e fa da filo conduttore all’aroma del caffè davanti ai bar della famosa Piazzetta, al fiorato e al fruttato dei giardini e degli agrumeti carichi di aranci e di limoni. Sembra di esserci, nelle vie dell’isola incantata davanti al golfo di Napoli; e, se non la si è mai visitata, viene voglia di andarci. Di prendere il gelato gelso e panna al bar Vuotto, di camminare per le stradine immacolate, dove le automobili non passano mai e il sole fa risaltare il viola e il rosso delle bouganville; di tuffarsi nel mare blu che appare improvvisamente tra le rocce. È un libro, questo, fatto di atmosfere e di colori, oltre che di odori e sapori, e a fine lettura ci si sente più leggeri, come se si fosse appena tornati da una vacanza…

L’essenza dell’arancio amaro, Chiara Gily, “Varia n. 246”, Einaudi Ragazzi, 2023, pp. 192.

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