Edito in Italia da Alessio Roberti (autore di manuali e formatore certificato della Society of NLPTM), questo testo di Paul Jenner tratta la PNL, o Programmazione Neuro-Linguistica, nelle sue tecniche più importanti: le presupposizioni, il modellamento, il reincorniciamento, le ancore, gli Swish; e, a differenza di altri manuali di PNL, concede largo spazio ai rapporti tra PNL e ipnosi, avvalendosi di esempi tratti dagli studi dello psicologo Milton H. Erickson sull’ipnosi e di sua moglie Betty Erickson sull’autoipnosi. È dunque un testo utile per chi voglia avvicinarsi per la prima volta alla PNL, perché è scritto in modo semplice e chiaro, ma anche per chi desideri approfondire questi temi; ed è, nello stesso tempo, un’occasione per comprendere che l’ipnosi e la trance non sono, come spesso si crede, stati quasi ‘magici’ indotti da abili manipolatori, ma condizioni che si possono raggiungere anche da soli, molto più naturali di quanto si pensi.
Dopo aver introdotto i concetti fondamentali della PNL per chi ha “solo un minuto”, “solo cinque minuti”, “solo dieci minuti”, Jenner passa a spiegare diffusamente i concetti più importanti della PNL, definendola “un insieme di tecniche piuttosto diverse”. Spesso si pensa che la PNL possa essere un’arma di persuasione nei confronti degli altri, per spingerli a compiere le azioni che vorremmo; Jenner ci chiarisce subito, e ce ne accorgeremo nel corso della lettura, che, praticando la PNL, otterremo il controllo della nostra mente, più che di quella degli altri. Usare la Programmazione Neuro-Linguistica può servire a ridefinire in positivo, o a dimenticare, un’esperienza negativa; a motivarsi in occasione di discorsi pubblici; a raggiungere il successo imitando i passi delle persone che si sono fatte strada; a migliorare la comunicazione con gli altri e, solo in ultima analisi, a convincerli – per il loro bene, ad esempio quando li si aiuta a liberarsi di una dipendenza – a cambiare qualcosa nella loro vita.
Come raggiungere questi obiettivi in un modo che, così come lo descrive l’autore (e forse tutti gli autori di manuali di PNL), sembra davvero facile, pur richiedendo pratica e impegno? Per prima cosa, accettando le presupposizioni: sorta di assiomi che non sono necessariamente veri, ma funzionali a raggiungere gli scopi desiderati. Ad esempio, “Se una persona è in grado di fare una cosa chiunque può imparare a farla”, che non indica che tutti noi possiamo diventare novelli Mozart, ma che dobbiamo abbandonare le convinzioni limitanti e metterci in gioco, credendo nelle nostre capacità: “Se altre persone riescono a guadagnare denaro, deve essere possibile anche per te. Potrebbe non essere facile. Potrebbe richiedere dei sacrifici. Potrebbe richiedere tempo. Ma puoi farlo anche tu”. Un aiuto ci viene dal modellamento, la tecnica usata dai fondatori della NLP, Bandler e Grinder, sui colleghi e poi su Erickson (si narra a questo proposito che i due, per ottenere subito un appuntamento con il noto ipnotista, avessero usato al telefono i comandi nascosti: parole pronunciate in una frase con voce più bassa, che rappresentano ciò che si vorrebbe ottenere). Dopo aver identificato gli schemi linguistici chiave che Erickson adoperava, e averli pubblicati con il nome di “Milton Model”, Bandler e Grinder li posero alla base della Programmazione Neuro-Linguistica.
Jenner ci spiega la tecnica delle storie, che non costringe a compiere un’azione, ma instilla un’idea finché non la si fa propria; la presupposizione che dà per scontata un’azione, che viene poi compiuta; il ricalco verbale e fisico dell’esperienza dell’interlocutore, che viene guidato a fare quel che si vuole; la causa ed effetto, che collega un’affermazione vera con un’altra da far accettare; infine l’ipnosi, che è solo uno stato di coscienza alterato rispetto a quello di veglia. Qui Jenner introduce il concetto di controllo ecologico (prima di applicare una tecnica, se ne analizzano le conseguenze) e descrive l’autoipnosi messa a punto da Betty Ericsson, citando i sistemi rappresentazionali (visivo, uditivo, cinestesico), del resto ben noti al counseling sistemico-relazionale e utilizzati in PNL per creare rapport.
Altra tecnica fondamentale in PNL è la visualizzazione. Utilizzando le submodalità (cambiando ad esempio luci, suoni, colori, grandezza di un ricordo), potremo formare ‘film’ mentali in grado di ridurre l’impatto delle esperienze negative, di amplificare le emozioni positive (Jenner ce ne parla soprattutto nel capitolo dedicato all’amore), e di farci trasferire, con uno Swish, le sensazioni belle legate a un ricordo a un’emozione negativa, modificandola. Meno noto è lo spinning, che associa in maniera inconscia ricordi sgradevoli, o piacevoli, a movimenti involontari di una mano; se siamo noi gli osservatori, calibrando noteremo ogni dettaglio della persona. Molto interessante la parte del libro sulle presupposizioni (alcune delle quali in comune con il counseling, come “Non puoi non comunicare”, uno dei cinque assiomi della comunicazione della Scuola di Palo Alto, o l’importanza della flessibilità).
E poi, avreste mai pensato che “dietro ogni comportamento vi è un’intenzione positiva?” Se ci riflettete, è così, anche se a volte ciò che appare è negativo. Jenner ci spiega poi che i ricordi traumatici vanno recuperati solo se è proprio necessario: meglio dimenticarli, magari spostandoli indietro sulla nostra time-line, una linea del tempo che ci costruiamo da soli e che il libro ci insegna a interpretare, ricavandone una struttura. Potremo inoltre usare il reincorniciamento, modificando il significato di un evento doloroso; e, se tutto manca, il Distruttore di decisioni, che darà un taglio netto alle azioni sbagliate. Il manuale insegna anche ad associarsi o dissociarsi da noi stessi, dagli altri, da un’esperienza, passando dalla prima (io) alla seconda (tu) alla terza (loro) posizione, o facendo il percorso inverso, per diminuire o aumentare il proprio coinvolgimento. La tecnica della doppia dissociazione è molto utile nella cura delle fobie. La PNL permette di rendere la vita più piena, acquisendo nuove abilità (possiamo fare qualsiasi cosa se un altro l’ha fatta, ricordate?): qui si torna al modellamento, che può essere esplicito o implicito, se si affida all’inconscio, e può essere agevolato dall’entrare in una fase – purtroppo rara – di flusso (flow).
Nel corso del volume, Jenner ci mostra come applicare le tecniche di PNL alle situazioni in cui ci potremmo trovare, dimostrando che per acquisire più fiducia in noi stessi basta uno Swish, un reincorniciamento o un punto di vista diverso; che per avere successo ci si può programmare la sera in modo da iniziare la giornata con il piede giusto (sulla motivazione è interessante scoprire che ci sono persone “via da” e “verso”); che possiamo riversare le qualità che vorremmo nel Cerchio della fiducia in noi stessi ed entrarvi a prenderle, immaginando che siano già nostre. Meglio ancora se creiamo un Generatore di nuovi comportamenti, che, come in un film, inventi un nuovo sé che diverrà realtà. A questo punto potremmo decidere di usare le ancore, stimoli creati artificialmente per riportarci in modo automatico alle reazioni che desideriamo (ricordate il campanello dei cani di Pavlov?). Ora che sappiamo come alimentare la sicurezza in noi stessi, non resta che indirizzarci verso obiettivi precisi, formulati in termini positivi (qui il rimando è alle tecniche di positive thinking); ancora una volta, saranno utili le visualizzazioni di un futuro a misura dei nostri desideri.
Nella seconda metà del manuale, Jenner spiega come usare la PNL per migliorare precisi aspetti della nostra vita. Nel campo della salute, possiamo acquisire abitudini più sane, imparare a rilassarci e a evitare lo stress nocivo e persino a controllare il dolore; le nostre ‘armi’ saranno lo Swish, le submodalità, il modellamento, il Cerchio della Salute, le ancore e persino la distrazione. Nel rapporto di coppia, possiamo sentirci di nuovo innamorati come il primo giorno, superare facilmente i litigi e migliorare le performance amatorie, o riuscire a dimenticare chi ci ha lasciato; useremo le submodalità e il modellamento, ma anche il Cerchio dell’Amore e il Generatore di Comportamenti romantici (nel sesso, in più, le ancore).
Anche se la PNL non ha lo scopo di prendere il controllo delle persone, la si può usare in modo etico per creare legami più saldi (rapport), sviluppando una maggiore sensibilità verso l’altro, modellandolo, scoprendo il suo sistema rappresentazionale primario; nello stesso tempo, dai segnali di incongruenza potremo capire quando mente. Per aiutare qualcuno a smettere di fumare, però, dovremo usare i ‘trucchi’ del Milton Model: un linguaggio vago che induca alla riflessione e domande (“Cosa faresti con i ventuno anni di vita in più che il 50% dei fumatori si perde?”); mentre le negazioni ‘rassicuranti’ (“Non occorre che tu lo faccia”), ci aiutano a convincere chi sia ancora riluttante. E, per far pensare a qualcuno che una nostra idea sia sua, in modo che la sostenga, cambiamo argomento subito dopo averla espressa: con un po’ di fortuna, la ricorderà solo la mente inconscia, grazie a un’amnesia parziale.
Il manuale termina con un capitolo sull’ipnosi, un piano di azione per ottenere i propri obiettivi in quattro settimane, una sitografia e una bibliografia ragionata. L’editore offre un plus: un invito a conoscere le attività della NLP Italy Coaching School, attraverso un corso di formazione gratuito dal vivo su PNL e coaching.
Trasforma la tua vita con la PNL, Paul Jenner, Alessio Roberti Editore, 2013.