Nonsolodue
Claudia De Lillo
Tea, 2010, Pagg. 306, € 12
Lei era una giornalista finanziaria full time, con un marito barese, economista marxista e workaholic part time, una casa a Wisteria Lane e due hobbit. Oggi, Claudia De Lillo è ancora una giornalista finanziaria, ma part time; ha sempre un marito barese workaholic diviso tra Londra e Milano, vive a Felicity Place e gli hobbit, nel frattempo, sono diventati tre. E continua a raccontarci la sua vita con il garbo e la leggerezza di sempre, in questo Nonsolodue, sequel richiesto a gran voce dai suoi ammiratori dopo il successo del precedente Nonsolomamma, tratto dall’omonimo blog che, con milioni di visitatori, l’ha resa famosa.
Ritroviamo così lo hobbit grande, con i capelli biondi a casco di banane e tondi occhi blu, con cui cerca di sedurre tutte le donne che incontra sul suo cammino: dalle compagne di scuola alla preziosa babysitter Valentina Diolabenedica. E lo hobbit piccolo, che durante il racconto diventa “medio” (“il più medio di tutti”, come si definisce orgogliosamente), con i ricci pazzi e lo sguardo a volte torvo, con le sue grasse risate e un amico immaginario, Marìotereso, che vive nel muro della cucina. Se non lo conoscete già, appena lo sentirete parlare nel suo modo irresistibile ve ne innamorerete perdutamente. Su tutti veglia, almeno nei weekend, il pater familias fiero delle origini baresi, ascetico nel vestire e nel mangiare (ha una dichiarata dipendenza da cicorie) e instancabile lettore di saggi di economia.
Con tutti loro c’è sempre Elastimamma, a volte distrutta dalle estenuanti notti hobbit, a volte piena di energia per i mille impegni quotidiani: gli accompagnamenti alla scuola materna ed elementare, le lezioni di nuoto in settimana e di rugby il sabato, le ‘gite’ al centro commerciale e, naturalmente, il suo lavoro, al centro di un open space ricco di variegata umanità. A loro, in questo secondo volume, si aggiunge alla fine il microbbit, concepito nella verde città di A negli Stati Uniti, dove gli scoiattoli corrono liberi, i bambini giocano con girini e salamandre e davanti alle case in legno c’è il patio con il dondolo.
È quella bucolica, in fondo, la vera dimensione di Elasti: come tutte le mamme in carriera, vorrebbe più tempo per sé, da trascorrere leggendo un libro, bevendo una tisana, curando il corpo tra massaggi all’hammam e palestra, trascorrendo una serata romantica con il suo Mister Incredibile. Ma, con tre hobbit, questi sono lussi che ci si può concedere molto raramente. E allora non resta che coltivare la leggerezza dell’anima delle parole, attraverso un blog che, ci auguriamo, continui a farci compagnia online per tanto, tantissimo tempo. Almeno finché il microbbit non sarà all’università.