Marta nelle onde
Barbara Garlaschelli
“Frontiere”, Edizioni EL, 1999, pp. 96
Marta e Monica hanno 19 e15 anni, un’età in cui il presente dovrebbe essere bello, gioioso, tutto da godere e da scoprire. La loro vita, però, è triste e grigia, proprio come il paesaggio sulla copertina del romanzo. In casa delle due ragazze e della madre Irene l’atmosfera è di piombo, la felicità è sconosciuta: a dettare le regole, le sue, è un padre padrone che, anche con la violenza, annichilisce ogni possibile azione ed emozione. Unica oasi per Marta è la storia d’amore con Luca, che è costretta a tenere nascosta, mentre Monica trova rifugio soltanto in se stessa, chiudendosi in un mutismo assoluto. Ma la salvezza non è affatto impossibile: basta crederci e fare i bagagli da un giorno all’altro, prendendo poche cose per trasferirsi più lontano, in un posto dove il Male non può arrivare. È la casa di Tea, bella e particolare come lei, in cui si offre rifugio senza chiedere niente. Sarà il luogo dove ricominciare, così come lo è stata per la sua proprietaria, anche lei vittima, in passato, di violenza; e sarà il punto di partenza per trovare il coraggio di affrontare chi, spogliato delle sue donne-proprietà, non è più tanto temibile come un tempo.
In questo libro, che vale la pena (ri)scoprire, Barbara Garlaschelli ci offre una delle sue prime, già mature, prove letterarie, affrontando in maniera propositiva il tema della violenza domestica. Leggerlo potrebbe far nascere una speranza in chi ancora non è riuscita a riprendersi la sua vita.