Il rimedio di Talion

Il rimedio di Talion

Questo, anzi quetso, è un libro come nessun altro. Innanzitutto perché il suo protagonista, il giovane elfo Liriel, vi narrerà in prima persona la storia prendendosi tutte le “licenze d’autore” che vuole, inclusa la libertà di raccontare gli eventi in ordine sparso e di scrivere i titoli dei capitoli con un linguaggio quasi cifrato. E poi perché, come ci spiega Liriel, il genere del suo libro “non lo hanno ancora inventato”: un po’ avventura, un po’ giallo e un po’ fantasy, rispecchia il modo di percepire il mondo del suo narratore. Liriel, infatti, non è un elfo come tanti altri e, quando gli escono le parole di bocca, non sempre sono nitide come i suoi pensieri. In compenso, i sensi di Liriel sono molto più sviluppati del solito, il che può essere un gran vantaggio ma, in alcuni casi, un problema. Ad esempio, quando ci si trova a passare davanti a una pozza fangosa e puzzolente…

Ed è proprio a causa di una pozza che cominciano i guai del nostro elfo. I suoi compagni Bodril e Arandur ci sono caduti dentro, a quanto pare per colpa sua, e si sono gravemente ammalati. Liriel rischia una punizione davvero grossa, e in più suo padre Eldarion rincara la dose, mandandolo a raccogliere erbe medicinali nel bosco. La vita un po’ misantropa, anzi miselfa, di Liriel, fatta di scuola, di abitudini ben precise e dei colloqui tre volte alla settimana con Isilde, che “è un po’ come una maestra” e un po’ come un’amica, si trasforma in una grande avventura.

Il bosco, come tutti i boschi che si rispettino – almeno quelli delle storie – non è un luogo sicuro, soprattutto quando si è perseguitati dal “mostro della sfotruna”, sempre in agguato per far cadere in trappola gli elfi. Ed è un ambiente ricco di sollecitazioni uditive, olfattive, tattili… Il che, per Liriel Sylvaril, può trasformarsi in un incubo. Ma il nostro elfo è coraggioso, testardo, candido e un po’ incosciente: doti che lo spingono ad andare sempre avanti e a cercare il mitico rimedio di Talion (esisterà davvero?) per tentare di guarire i due malati.

Come tutti gli eroi che si rispettino, Liriel compie il suo viaggio – che è anche un cammino di formazione – affrontando pericoli, battendo nemici, superando ostacoli, alcuni solo nella sua mente. Si mette alla prova, anche se ha solo dieci anni e se tutto gli riesce difficile, perché è un elfo ‘speciale’, che si perde facilmente nei suoi pensieri o nell’osservazione di un particolare e se supera di tre minuti l’orario dei pasti non può più mangiare. Liriel narra la sua storia facendo scorrere gli avvenimenti su una linea del tempo irregolare, in cui occorre ogni tanto tornare indietro a scoprire il perché degli eventi; e senza problemi si concede spesso pause per spiegarci che le mosche appartengono alla famiglia dei ditteri, che i lombrichi emergono in superficie se aumenta l’umidità nell’aria o che le volpi sono canidi, ma “sono bestie piuttosto schive”. Tuttavia, sarà proprio una volpe ad accompagnare Liriel, anzi “Lil”, nel suo percorso a ostacoli; una volpe come quella del Piccolo Principe, non a caso citato nel racconto. Del resto, oltre ad avere una memoria straordinaria e a essere sensibile e intelligente, Liriel sa parlare con gli animali…

Alla sua prima prova di narrativa, Pietro Calomino –autore di molti manuali, tra cui il bestseller Scrivere con ChatGPT, guru dei social media dottorato in Marketing e grande divulgatore delle possibilità offerte dall’Intelligenza Artificiale (il suo motto: “non è mai troppo tardi per imparare qualcosa di nuovo”) – ci regala un libro adatto ai ragazzi, ma godibile a tutte le età, che appassiona e avvince dalla prima all’ultima pagina (e ci stupisce con un finale a sorpresa).

Il rimedio di Talion è un testo profondo e leggero nello stesso tempo, in cui il problema dell’autismo – è questa la patologia del giovane elfo neurodivergente – viene trattato con rispetto, delicatezza ed empatia e trasformato, attraverso le doti di Liriel, in un superpotere. Nel trasmetterci i pensieri e le percezioni di Liriel (che, attraverso le oltre 50 splendide illustrazioni generate con l’IA, riusciamo a vedere in azione), Calomino riesce a farci capire che il mondo non è solo quello che vediamo dalla nostra prospettiva: per qualcuno, ci può essere una realtà diversa, ma altrettanto ricca di sensazioni e di emozioni della nostra.

Pietro Calomino, Il rimedio di Talion. L’Avventura sorprendente di un giovane elfo neurodivergente | Libro fantasy di avventura per ragazzi da 10 a 99 anni che insegna a Comprendere l’Autismo e Accettare la Diversità, 2024, pp. 258.

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