Diana, Cupido e il Commendatore

Diana, Cupido e il Commendatore - Bianca Pitzorno


Diana, Cupido e il Commendatore
Bianca Pitzorno
Mondadori “Junior”, 2008 (ed. orig, 1994)
Pagg. 310, € 8,50

Diana è una ragazzina fortunata: ha una sorellina deliziosa, una mamma che ha perso il marito ma si è risposata, tante amiche alle scuole medie e può permettersi alcuni agi: vestiti nuovi, la villeggiatura e il cinema la sua passione una volta alla settimana. La sua vita, però, viene rivoluzionata da un evento improvviso: il compagno della mamma, Manfredi (sulla cui carta di identità, come professione, c’è scritto “Benestante”), fugge di casa con i soldi della moglie, lasciandola senza una lira. Per far fronte all’emergenza, non resta che chiedere aiuto all’unico parente che possa prendere con sé la famiglia, domestica e tata incluse: il ricco ma burbero nonno paterno, proprietario di cinema e teatri nel paesino di Serrata. A malincuore, Diana è costretta a lasciare il paese di Lossai (già scenario di alcune avventure scritte dalla Pitzorno) per trasferirsi a villa Camelot – che la piccola Zelia ribattezza prontamente villa Cammello – con la madre Astrid, Gavinuccia e Forica. Qui inizia per lei una nuova vita, ricca di amicizie (ritornano Prisca, Elisa e Rosalba, già protagoniste di Ascolta il tuo cuore), di pomeriggi al cinema, ma anche di dissidi familiari: tra il Commendatore e la mamma di Diana non corre buon sangue e l’atmosfera è sempre molto tesa. Del marito scomparso, poi, nessuna notizia, anche se arrivano misteriose lettere… Anche Diana mantiene contatti epistolari con l’amica del cuore di Lossai, Teresa, a cui confida i drammi familiari e i suoi amori, in primis per l’attore interprete del film Kociss. Ma la vita, a Serrata, si rivela molto più movimentata di quel che sembrerebbe…
In questo romanzo, Bianca Pitzorno si conferma autrice magistrale di libri per ragazzi, avvincendo il lettore dalla prima all’ultima pagina, in un susseguirsi di intrighi domestici, dubbi adolescenziali, imprevisti e colpi di scena, e soprattutto riproducendo con fedeltà l’Italia degli anni Cinquanta, con i suoi valori e le sue abitudini familiari. Un libro per ragazzi che piacerà anche gli adulti.