Oltre il respiro. Massimo Troisi, mio fratello
Rosaria Trosi, Lilly Ippoliti
“Frammenti di memoria n° 37”, Iacobelli Edizioni, 2012
Pagg. 126, € 12
Quando Massimo Troisi se ne andò, addormentandosi per sempre in un caldo pomeriggio di giugno di quasi vent’anni fa in casa di sua sorella ad Ostia, a Napoli, la sua città, la notizia arrivò immediatamente. Si sparse sul mare, ancor prima che attraverso i media, con un passaparola sussurrato che univa tutti in un corale sconcerto. Se n’era andato, a soli quarant’anni, non l’artista, il divo, il mito, ma il comico che aveva fatto della timidezza la sua arma vincente; il ragazzo del Sud che aveva portato con garbo la napoletanità al successo, facendo “irruzione con un napoletano diverso: inibito, umile, goffo, timoroso di sbagliare e senza mai una risposta pronta”; l’attore premiato, che alle luci della ribalta aveva sempre preferito gli affetti familiari.
Proprio per sottolineare l’importanza che la famiglia aveva per Massimo, e per far conoscere al pubblico ? che ancor oggi lo ama come allora: basti pensare a una pagina Facebook con oltre 1 milione di fan ? il ‘vero’ Troisi, nasce questo libro, scritto dalla sorella Rosaria, autrice teatrale, in tandem con la scrittrice per ragazzi Lilly Ippoliti. Dalle pagine patinate dell’accuratissima edizione di Iacobelli (che comprende anche 71 fotografie in bianco e nero) emerge sin dall’inizio la figura di un divo niente affatto patinato, che raggiunge il successo quasi inconsapevolmente, ma che dalla celebrità non si fa mai trascinare.
Attraverso i primi capitoli ? preceduti dal ricordo di Renato Scarpa, il “Robertino” di Ricomincio da tre ? Rosaria ci svela il Massimo Troisi ragazzo, studente pigro ma affascinato dall’arte della recitazione, pieno di infantile entusiasmo per il ruolo da protagonista ottenuto nella recita scolastica. Ma anche il Massimo figlio, fratello e zio affettuosissimo, profondamente legato alla famiglia, agli amici, anche a qualche donna. Come la giovane Anna Moretti, amore vero e impossibile insieme, che in un certo senso durerà fino alla morte di entrambi, avvenuta a un solo giorno di distanza.
Dall’infanzia a San Giorgio a Cremano, ai primi successi di pubblico con il trio comico La Smorfia (Arena – De Caro – Troisi), alla fama di divo del grande schermo (“‘O cinema è ‘o cinema”, diceva Massimo), il libro ci permette di percorrere le tappe fondamentali di un viaggio all’interno dell’universo Troisi. Che scopriamo anche costellato dall’impegno civile, mostrato sia attraverso i film che nelle numerose manifestazioni di solidarietà sociale o di indignazione politica: “Ormai tutti dicono tutto su questo Paese, con la scusa che tanto simm’ democratici, invece questo è un paese sudamericano, travestito da democrazia, siamo alla dittatura con la convinzione di poter parlare. Parlare sì, ma poi non si può far nulla”.
La seconda parte del libro, con uno stacco di tono solo apparente, racconta una favola moderna: quella di Massimo novello Piccolo principe che trova, in un aldilà alla de Saint-Exupéry, il vero senso delle cose. Per una vita, insomma, che continua ben oltre il respiro.
I ricavati di questo piccolo, prezioso, libro sono stati devoluti dalle autrici all’associazione Italia Solidale per le adozioni a distanza.