Annabella Abbondante, origini sorrentine e un posto di giudice civile alla procura di Pianveggio in provincia di Lucca, abbondante lo è di nome e di fatto: sempre divisa tra il desiderio di perdere finalmente un po’ di peso e un amore sviscerato per i cannoli e le sfogliatelle – che gusta senza farsi pregare nel locale dell’amico Michele, La Palermitana – finisce spesso con il soccombere alle tentazioni gastronomiche. Annabella è però inflessibile quando si tratta di svolgere il suo lavoro, nel quale può contare sull’aiuto del fidato cancelliere Paolo Sarracino, detto “Dolly” perché così prezioso che bisognerebbe clonarlo, e del vice-questore Nicola Carnelutti, poco macho e confidente della giudice. Nicola, il suo compagno Gabriele, la giornalista Alice e Annabella si ritrovano spesso a La Palermitana, davanti a un caffé al pepe e alle delizie del pasticciere Tonino Passalacqua servite da Eva, cameriera romana da qualche anno in Toscana, con il sottofondo musicale della chitarra di Michele.
Quando, però, alcune morti sospette gettano una luce sinistra sulle frequentazioni del locale, Annabella viene coinvolta nelle indagini; anche perché uno dei cadaveri viene ritrovato proprio sul luogo dove la giudice sta tenendo un corso di formazione per giovani magistrati. Con il suo acume implacabile e una robusta dose di ironia, a cui non rinuncia neppure nelle circostanze più serie, Annabella Abbondante, guidata dalla sapiente penna della sua autrice (anche lei giudice, e napoletana…), affronta – insieme ai colleghi-amici e all’affascinante PM Ferruccio Landi – complesse indagini che spaziano dalla capitale alla Toscana all’Africa, resistendo allo stress lavorativo meglio di quanto sopporti le incursioni telefoniche, al suono di Gaber del suo cellulare, della sorella Maria Fortuna, le cui uniche preoccupazioni sembrano riguardare la tonalità di rosa da scegliere.
È una tipa tosta l’Abbondante e lavora a ritmi serrati, trascurando la quiete domestica dove l’attende solo il gatto Serafino e la vicina, l’eterea poetessa Calpurnia; ma si commuove spesso e concede (e a volte accetta) cure materne. Barbara Perna ne fa un personaggio simpatico e umano, molto incline ai piaceri ma con un passato di dispiaceri, che traspare ogni tanto, lasciando una vena di malinconia in Annabella e curiosità nel lettore. I misteri del giallo – tanti e intrecciati tra loro con abilità, è il caso di dire, magistrale – vengono infine risolti; chiuso questo secondo libro della serie, viene voglia di scoprire, se non lo si è già fatto, il volume #1.
Barbara Perna, Annabella Abbondante. L’essenziale è invisibile agli occhi. La giudice ficcanaso #2, Giunti, 2022, pp. 372.