Il ghostwriter

Il ghostwriter

Il ghostwriter
Thomas Harris
Mondadori Oscar Bestseller, 2009
Pagg. 321, € 9

La vita di un ghostwriter non è facile: mesi di lavoro in clausura, per far emergere i ricordi altrui; un bel rimpasto per renderli credibili (soprattutto, ben accetti al loro autore) e poi l’oblio: né il nome in copertina, né gli inviti ai party, né la celebrità. I soldi, però, possono essere tanti: ed è proprio la prospettiva di un allettante guadagno che convince il protagonista del romanzo (di cui non sappiamo il nome nemmeno alla fine, fantasma fino in fondo) ad accettare un incarico sui generis: continuare a scrivere l’autobiografia dell’ex primo ministro inglese Adam Lang, lasciata a metà dopo la tragica scomparsa del suo ghostwriter.

Dando un taglio alla vita quotidiana (e con essa alla relazione con Kate, ormai agli sgoccioli), il nostro ghostwriter impacchetta pochi abiti in fretta e vola alla volta degli Stati Uniti, nel cuore di Martha’s Vineyard, per incontrare – nella lussuosa villa in cui è blindato, ospite di un miliardario americano – il Primo Ministro, che fa base lì per un giro di conferenze negli States.

L’atmosfera non è delle più rilassanti: ogni movimento dello scrittore è rigidamente regolamentato dall’algida e bellissima Amelia Bly (segretaria di Lang e anche qualcosa in più) e scrutato dagli occhi penetranti di Ruth Lang, la moglie ufficiale. Che però per il nostro prova subito simpatia (difficile non essere d’accordo con lei).

Fatte da contratto molte promesse, il ghostwriter, pur di andare a fondo il suo lavoro, decide subito di infrangerle. Non sarà facile: dovrà vedersela con un dattiloscritto segretissimo, con l’ombra del suo predecessore Michael McAra (di cui a un certo punto è costretto aoccupare la stanza, ancora piena dei suoi effetti personali) e del suo cadavere ritrovato sulla spiaggia; ma anche con i paletti imposti dall’affascinante Amelia per proteggere il suo Adam – che comunque, a causa di imprevisti internazionali, si troverà in guai ben più gravi che non la scomparsa del suo primo ghostwriter o la crisi coniugale con Ruth.

Coinvolto, suo malgrado, nel turbinio di eventi, il nostro protagonista mantiene sempre il sangue freddo, arrivando ad avvicinarsi il più possibile ai pericoli, ma riuscendo sempre a cavarsela per il rotto della cuffia. Fino all’epilogo inaspettato, ingiusto forse sia per il Primo Ministro che per il suo ghostwriter, ma anche, dal punto di vista del lettore, per Amelia e Ruth.

Un thriller molto avvincente che, mentre tiene col fiato sospeso, non tralascia mai di mostrare il lato più umano dei personaggi. In tutti i sensi, un must da leggere per chi vuole diventare scrittore. Anzi, ghostwriter.