Abbracci per Zanf

Abbracci per Zanf

Abbracci per Zanf
AA.VV.
Idelson-Gnocchi, “Abbracci”, 2014
Pagg. 144, € 10

E oggi la vita mi ha insegnato questo: è quando anteponi il bene altrui al TUO, è quando decidi di rimanere quando tutto ti induce a scappare che scopri quanto sia potente l’amore (Zanf).

Quando una persona a cui si vuol bene scompare improvvisamente, magari per un incidente come è successo ad Andrea, si tende a ricordarla nei suoi momenti migliori e a descriverla come unica e speciale. È quanto succede in questo libro, in cui però niente è retorica o celebrazione: leggendo i racconti attraverso i quali gli amici di Andrea Zanfagna, scomparso prematuramente nel fiore degli anni, hanno voluto farcelo conoscere, si scopre che Andrea era veramente speciale. Era veramente bello, buono, bravo, ma soprattutto generoso, a cominciare dai suoi sentimenti: era capace di elargire amore a tutti quelli che incontrava, che fossero gli amici con cui si divertiva sulle spiagge del Cilento o una cugina in difficoltà, i bambini che accompagnava a Lourdes con la divisa dell’Unitalsi o un pellegrino con cui divideva la strada polverosa lungo gli 800 km del cammino di Santiago. A tutti, Andrea faceva sentire la potenza del suo affetto e della sua amicizia attraverso il suo abbraccio: “caloroso e pieno di forza quando ne avevi veramente bisogno”, “talmente forte da farmi mancare l’aria”, “ di quelli che ti levano il respiro, che arrivano quasi a farti male. Ma che importanza ha, quando ti regalano una gioia così grande?”. È per questo che i suoi genitori, Claudio e Giovanna, proprio agli abbracci di Andrea hanno dedicato l’associazione nata per ricordarlo: Progetto Abbracci Onlus. Quando una persona scompare, si tende a creare qualcosa che trasformi il dolore in un progetto di vita che possa fare del bene. Ma, anche in questo caso, senza retorica e senza celebrazioni: poche parole e molti fatti per aiutare chi ha veramente bisogno, con la certezza che tutti gli sforzi impiegati, da fondatori e sostenitori, andranno a buon fine. Ed ecco nascere, nel nome di Andrea, una vera scuola nel villaggio di Lulamba in Tanzania, o un pozzo in Africa, o, senza bisogno di andare troppo lontano, la ristrutturazione della medicheria oncologica pediatrica in un policlinico universitario. Ma non è di questo che si parla nel libro: Abbracci per Zanf (il soprannome di Andrea), curato da Maria Rosaria Selo con la collaborazione di tanti amici, non è solo un tributo a un giovane che sapeva amare il prossimo e per questo era tanto amato. È un libro che si legge tutto d’un fiato, anche se non conoscevi Andrea; è un libro che ti indica quale sia il cammino per la felicità, pienamente sperimentata nella breve ma intensa esistenza di Andrea. “Tu non ti limiti ad amare, tu adori!”, scrive Diego, ed è forse la chiave per capire “Zanf”: che viveva con entusiasmo indistruttibile da Ironman, che non si fermava a Santiago ma voleva arrivare a Finisterre, che quando il gioco si faceva duro dava fondo a tutte le sue riserve di pazienza, umiltà, forza d’animo, trasmettendo la sua energia agli altri. È un libro bello perché sorprende: ci si aspetta una serie di commoventi ricordi e ci si trova invece la vita, la speranza, la gioia, la ricchezza dell’amicizia, i ricordi delle bravate più divertenti, le estati sulle isole greche o sulle spiagge del nostro Sud, le notti in discoteca, le bevute, ma anche la preghiera, la compassione, la solidarietà. Ci si aspettano lacrime e invece ci si trovano sorrisi, tutti quelli degli amici e delle amiche: nonostante il carisma da rubacuori, Andrea per le donne riusciva a essere anche un fratello, un padre, un compagno di avventure e di scherzi goliardici. Questo è un libro nato per pochi, ma che può diventare per molti. Chi vuole leggerlo, o farlo leggere, può scrivere a info@progettoabbracci.org, o comprarlo online.