Casi critici - Alfonso Berardinelli

Casi critici

Divagazioni di una lettrice alla scoperta dei libri selezionati al Premio Napoli 2008.

Questo libro mi incuriosisce. Non conosco l’Autore, non conosco l’editore, la copertina è completamente bianca, il titolo è criptico. Lo inizio con fiducia: tutto mi fa pensare che si tratti di un saggio di un certo spessore.
Leggo i primi capitoli. C’è molta cultura in questo testo, molto studio, molta dedizione, una perfetta proprietà di linguaggio. Nessuna improvvisazione, salvo nell’ordine degli argomenti, anzi nella mancanza di ordine: non riesco ancora a trovare un filo logico, del resto l’autore ha annunciato nella prima pagina che non è “portato a scrivere libri organici né a programmarli”.
È un libro difficile, mi ricorda i testi universitari; è fatto di definizioni. Una fra tutte: “I libri dei più giovani possono anche essere notevoli, ma più che romanzi sono post-romanzi”.
Alla fine di ogni capitolo c’è una data. Il libro, dunque, è una raccolta di saggi critici, scritti anche a distanza di anni: ecco spiegata la mancanza di organicità. Leggo con interesse il capitolo “Come insegnare letteratura moderna?”.
Quel che sto apprendendo da questo saggio è che nella critica letteraria tutto è relativo, anche le stesse definizioni.
La seconda parte del volume è intitolata “Esempi” e racchiude una serie di saggi che ogni studioso della letteratura dovrebbe tenere in considerazione. Materiale utile per tesi, da citare in articoli. Un po’ difficili da capire per il lettore comune, come del resto tutto il libro.
Nella 3° parte, il pamphlet, il saggio sulla filosofia non è per me; probabilmente anche altri lettori lo troveranno difficile. Per comprendere a fondo questo libro, bisogna aver studiato, e molto. Non si può leggerlo per farsi una cultura: essa dev’essere preesistente per poterlo affrontare.
La mia impressione finale: un libro di grande valore, ma non per tutti. Anzi, per una ristretta cerchia di studiosi (più precisamente, letterati). E in un premio, secondo me, è da preferire un testo che possa essere amato dalla maggior parte dei lettori.

Alfonso Berardinelli, Casi critici. Dal postmoderno alla mutazione, Quodlibet, 2007.

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