Un'amicizia - Silvia Avallone

Un’amicizia

Elisa ha i capelli rossi e la pelle diafana e lentigginosa, veste nascondendo la sua femminilità dentro anfibi e maglioni larghi e nella nuova scuola della città di mare di T, dove si è trasferita da Biella, la chiamano “la straniera”. Sì, perché Elisa lì è un’estranea, e nemmeno vorrebbe esserci, lei che si è lasciata alle spalle con il dolore nel cuore le montagne della Val Cervo, per scelta improvvisa di sua madre che ha pensato di riprovare, dopo una vita senza di lui, a rifare una “famiglia” con il padre dei suoi figli. Ed è estranea anche a se stessa, Elisa, mentre attraversa la delicata fase dell’adolescenza, uniche certezze l’affetto di un fratello più grande perso nello sballo del sabato sera e la sua passione per i libri, le poesie, le biblioteche.
Bea
, invece, a 14 anni ha tutto ciò che si potrebbe desiderare: un corpo invidiabile, la sfrontatezza di chi è sempre sicura di sé, ma anche la vicinanza di una famiglia benestante, solida e in apparenza perfetta. Sul mare, in una sera di ferragosto, Elisa e Bea incrociano per caso le proprie vite. Ne nasce Un’amicizia, che, proprio come fa intuire quell’articolo indeterminativo scelto quasi casualmente, un’amicizia qualsiasi non è.

Diverse e complementari, Bea ed Eli in apparenza non si assomigliano; l’una leader, bella, ammirata, l’altra gregaria, insicura, scontrosa, sono però entrambe simili nella loro solitudine di giovani donne alla ricerca di se stesse, di un calore familiare che è desiderio e ricordo ma che sfugge alla realtà, di un futuro che realizzi talenti e aspirazioni e soprattutto dell’amore. C’è tanto amore in questo libro, in tante forme, e non è mai troppo. C’è amore anche nell’amicizia (Chi è amico ama, diceva Seneca), e Bea ed Eli se lo dimostrano sempre senza dirselo, donandosi affetto, vicinanza, la famiglia vera che ciascuna non ha. Affrontano insieme le bravate adolescenziali, i fidanzati e il sesso, la scuola, il dolore, ogni cosa. Sono sorelle prima ancora che amiche, unite da un patto segreto davanti allo specchio e dal fatto di essere, in fondo, il solo punto fermo ciascuna per l’altra. Crescono insieme attraverso la famiglia sgangherata di Elisa, quella ingessata di Beatrice, l’amore appassionato per Lorenzo e Gabriele, gli abbracci, i litigi, le paure, le gioie, il cambio di vita per l’università. Finché, un clic alla volta, il Web nascente arriva a cambiare le loro vite, segnando il destino di Bea – destinata a diventare, si sa dall’inizio, “la Rossetti”, l’influencer di cui si parla persino al Tg – e, con lei, quello di Elisa.

Sì, a leggere del successo di Beatrice Rossetti (che Elisa protegge, nella narrazione, non rivelando la sua città; ma il romanzo è ambientato in zone care all’autrice, quindi…) si pensa alle influencer universalmente note di oggi. Ma Silvia Avallone guarda ai social network con lo sguardo di Elisa, dubbioso e disincantato, certa che la vita non sia solo il prossimo selfie postato sul proprio blog, dove i commenti cattivi fanno audience quanto quelli dei fan. Silvia ed Elisa amano i libri, le poesie, Elsa Morante, la Valle Cervo (alle cui pendici è nata l’autrice e scenario del suo secondo romanzo, Marina Bellezza). Elisa e Beatrice sono il paradigma dell’amicizia, le Francesca e Anna di Acciaio in versione borghese ma non per questo meno intensa. Un’amicizia è un libro potente nella sua capacità introspettiva, che rende tutte le sfumature di un legame in apparenza semplice e immediato tra due adolescenti, in realtà insicuro, instabile, delicato. Silvia Avallone racconta l’amicizia tra donne con abilità magistrale, quella di sempre, regalandoci un altro libro che ci resterà dentro indelebilmente.

Un’amicizia, Silvia Avallone, “Rizzoli narrativa”, Rizzoli, 2020, Pagg. 464